SOS ragadi e allattamento Roma: 24/24 tutti i giorni
L’allattamento è uno dei momenti pià belli per le neomamme, che spesso si trovano ad affrontare problematiche con le ragadi e a soffrire l’allattamento…ma cosa sono queste “ragadi al seno”?
Le ragadi sono delle vere e proprie ferite, che possono formarsi intorno al capezzolo, sopra di esso oppure sull’areola.
Questi taglietti possono essere più o meno profondi, quindi può essere presente anche del sangue.
Ovviamente queste ferite causano dolore alla neomamma, in particolar modo appena il bambino si attacca al seno e durante la poppata, ma spesso anche senza allattare, semplicemente perché il reggiseno e i vestiti della mamma, toccando la ferita, risvegliano il dolore.
Come prevenire le ragadi al seno?
Ecco 3 consigli fondamentali.
Come ogni cosa, prevenire è meglio che curare, quindi mettiamo in atto una serie di accorgimenti per evitare di inciampare in questo fastidioso problema:
1) farsi aiutare dalle ostetriche della sala parto e del reparto ad attaccare il bambino al seno. È importante infatti che, fin da subito, l’attacco al seno sia corretto. Se il piccolo non prende bene il seno, allattare vi provocherà dolore e verranno le ragadi. Per questo è di fondamentale importanza iniziare l’allattamento con il piede corretto fin dalla primissima poppata.
Finchè siete in ospedale quindi, chiedete aiuto al personale di sala parto e reparto. Quando sarete a casa invece, potrete andare dall’ostetrica del consultorio più vicino oppure contattare un’ostetrica privata per farvi aiutare a domicilio.
–>> SOS ragadi e allattamento: potete contattarmi in qualsiasi momemento, e insieme valutiamo il modo migliore per agire subito, basta scriveremi un messaggio cliccando qui.
2) alla fine di ogni poppata, spremere leggermente il seno, quel tanto che basta per far uscire qualche goccia di colostro o latte, spalmare il liquido sull’areola e sul capezzolo e far asciugare completamente all’aria prima di ricoprire il seno. E’ importantissimo che il seno venga ricoperto solo se asciutto perchè i tessuti umidi, tendono più facilmente a lacerarsi;
3) stare il più possibile con i seni scoperti. In casa, concedetevi diverso tempo a seno nudo. Questo aiuterà i capezzoli ad asciugarsi sempre bene e li farà riposare un po’ (non solo la suzione del bambino, ma anche gli indumenti che sfregano i capezzoli infiammano questa zona delicata).
Come curare le ragadi al seno?
Se avete già dolore ai capezzoli, piccoli taglietti ed eventuali sanguinamenti in quella zona, allora le ragadi già ci sono, quindi non si può più parlare di sola prevenzione, bensì di cura:
1) chiedere ad un’ostetrica esperta, di controllare e valutare assolutamente l’attacco al seno. Se ci sono ragadi infatti, è molto probabile che il bambino non stia prendendo bene il seno. Infatti non basta che il neonato prenda in bocca il seno come gli capita e inizi a ciucciare, ma deve prendere il seno in un certo modo, mettere la lingua nel modo giusto, ecc… Sebbene quindi la suzione sia un istinto naturale per i piccoli, mangiare al seno è qualcosa di più complesso, che devono imparare. Devono infatti capire come fare a coordinare suzione, deglutizione e respirazione, tutte cose che non hanno mai fatto prima, quindi ogni bimbo (con i suoi tempi), deve provare, sperimentare, e dunque apprendere. A volte tutto ciò avviene senza grossi aiuti, altre volte invece, può essere necessario il supporto di un’ostetrica per il tempo necessario affinchè l’allattamento sia partito nel modo giusto;
2) Coppette d’argento: sempre in seguito alla valutazione e al consiglio di un’esperta, potrebbe essere utile l’uso delle coppette d’argento. Queste infatti, oltre a proteggere la ferita dal fastidio provocato dallo sfregamento degli indumenti, aiutano le ragadi a cicatrizzarsi più velocemente;
3) Posizione del piccolo: è necessario continuare ad attaccare il neonato al seno, ma è bene cambiare la posizione del piccolo. Se ad esempio, la mamma tende ad attaccarlo maggiormente nella posizione classica (mamma seduta, bimbo trasverso tra le braccia della mamma, con la testina adagiata nell’incavo del braccio, ecc.), allora è verosimile che le ragadi siano venute in questa posizione, quindi bisogna attaccare il bambino usandone un’altra, come la posizione a rugby.
In questo modo infatti, il bambino prenderà in bocca il seno da un’angolazione diversa, quindi la sua bocca e la sua lingua toccheranno un’altra parte del seno rispetto al solito. Questo farà sì che labbra, lingua e palato non sbatteranno (o comunque lo faranno in misura minore) sulla ferita, la mamma sentirà meno dolore e la ferita cicatrizzerà prima;
4) Applicazioni sulla ferita: se l’ostetrica che controllerà il seno valuterà necessaria l’applicazione di qualcosa di topico sulla ferita, allora potreste dover mettere sulle ragadi la lanolina, l’olio di iperico, o altri rimedi che l’esperta vi consiglierà in base a ciò che riterrà più idoneo in seguito alla visita fatta.
La cosa più importante da tenere a mente, è che allattare al seno all’inizio è faticoso e impegnativo (come tutte le nuove cose che si imparano d’altronde), quindi non bisogna scoraggiarsi davanti ai primi ostacoli, ma al contrario bisogna avere pazienza e tenacia, e chiedere subito aiuto ad un’esperta.
Non temporeggiate mai pensando che un problema possa risolversi da solo, ma chiedete subito aiuto, utilizza del servizio SOS ragadi e allattamento a Roma.
Se si aspetta troppo ad intervenire su una ragade, un ingorgo o qualsiasi altro problema, questo potrebbe diventare ancora più grande e potrebbe richiedere più tempo per risolversi del tutto.
Chiedendo subito un consulto invece, si eviteranno difficoltà maggiori, ogni problema si supererà e ci si potrà godere appieno l’allattamento al seno.